giovedì 15 dicembre 2022

L'inganno di Fresin...

 

Ci rimettemmo in viaggio verso il villaggio di Fresin, altro posto che probabilmente aveva bisogno dell'aiuto di una gloriosa compagnia di eroi. Arrivati a destinazione notammo subito che qualcosa non andava, venimmo accolti da una popolazione fin troppo troppo amichevole, la comunità era guidata da un sacerdote le cui guardie del corpo avevano spade che portavano le insegne della catena di ferro. Era tutto troppo strano contando che i mercenari sono gelosi delle proprie armi e guarda caso era recentemente scomparsa una spedizione della catena di ferro.

Il sacerdote ci fece alloggiare in una casa al termine di un vicolo e ci venne offerta una cena che noi non toccammo... A differenza di Tarik che mangiò di gusto e crolló in un sonno profondissimo, tanto che per svegliarlo dovetti intonare uno dei miei acuti mentre gli altri innaffiavano il suo viso con l'acqua che non avevamo bevuto.
Aspettandoci visite notturne ci preparammo per accogliere eventuali visitatori indesiderati. E arrivarono nel cuore della notte, ma noi uccidemmo due di loro prima che si arresero. I visi che le nostre lampade illuminarono furono quelli del sacerdote e delle sue guardie, che supplicarono pietà. Il sacerdote spiegó che una terribile creatura aveva sterminato il villaggio e per placarla gli offrivano in sacrificio viandanti e avventurieri da divorare, e noi saremmo dovuti essere il suo prossimo pasto.

Mio fratello scattò con la foga che ha solo un uomo che è appena scappato alla morte, e dopo aver paragonato il prete ad un testicolo lo colpí con una micidiale sequenza di schiaffi, ricordo ancora le sue parole mentre il volto dell'uomo veniva scosso da una serie di dritti e rovesci:

"QUESTO È PER AVERCI CERCATO DI UCCIDERE
E QUESTO PER AVER IDEATO UN PIANO COSÌ STUPIDO
E QUESTO PERCHÉ SEI UN COGLIONE"

Non soddisfatto volle anche guidare la mia mano per colpire il viso dell'uomo, perché certi omaggi vanno fatti da tutta la famiglia.
Alla fine colpì anche me perché avevo proposto di vestirci da sacerdote e guardie e di offrire in sacrificio i colpevoli come distrazione per attaccare la creatura. Mentre la manata si schiantava contro il mio volto esclamò un "E SECONDO TE IL MOSTRO È UNO STILISTA A CUI IMPORTA COME SIAMO VESTITI?"

Terminata la sequenza di ceffoni capimmo che anche questo villaggio aveva bisogno di eroi e che una grande caccia a breve avrebbe avuto inizio.

domenica 11 dicembre 2022

Pericolo dal cielo

 


Il flagello degli orchi stava tornando vittorioso alla fortezza della luce, (nonostante le critiche di mio fratello sul nome del gruppo), quando all'improvviso venimmo attaccati da un branco di digustodi ibridi uomini-uccello. Tali creature, chiamate volturi, hanno l'abitudine di attaccare gli ignari viaggiatori dall'alto. Come al solito furono lame e frecce a cantare insieme alla mia voce. A quel punto entrò in gioco un nemico terribile, una presenza che mi precede, la sfortuna. Avete presente che si dice che i nomadiani portano sfortuna? Ecco, la sfortuna dei nomadiani è nulla in confronto a quella per cui io, il grande menestrello Dirk Daske sono tristemente famoso. Stavamo massacrando i volturi, solo due ne rimanevano vivi, di cui uno parzialmente soggiogato alla mia volontà. In quel momento smisi di suonare per mettere mano alla mia spada dicendo "Tanto ne rimangono solo un paio", udendo le mie parole mio fratello iniziò a bestemmiare il dio della luce, quello della morte e anche un paio di bestie sovrane dalle fattezze suine. Probabilmente anche uno dei volturi venne ispirato dalle mie parole, perché una volta rimasto solo iniziò a menare colpi a destra e a manca mandando al tappeto Tarik il Moro e ferendo gravemente Hugen. Senza demordere spedimmo il corvaccio a far compagnia ai suoi compagni.

Tornati alla fortezza della luce Tarik cercò qualcuno su cui riversare il proprio affetto dopo essere stato ferito e adottó un cane da guerra, intanto che grazie alle taglie noi ci riempivamo le tasche con così tanti fiorini che i nostri borselli non erano sufficienti per portarli tutti.
Nonostante le teste dei nostri nemici fossero rotolate ai piedi dei locali amministratori della giustizia non ci crogiolammo nel nostro successo, il male non riposa mai, gli eroi devono essere quindi sempre pronti.
Dunque ci rimettemmo in viaggio...